Mercoledì 1 Maggio 2024

Tour de France 2018, tappa 2. Le pagelle di Angelo Costa

Sagan splendido, Colbrelli combatte alla grande. Chavanel, regalo d'addio da incorniciare

Peter Sagan (Ansa)

Peter Sagan (Ansa)

Cholet, 8 luglio 2018 - Ecco le pagelle della seconda tappa del Tour de France 2018 che ha premiato Peter Sagan. Per il campione del mondo vittoria allo sprint e maglia gialla. 

10 a Sagan. Dopo le prove generali su un traguardo intermedio, si esibisce in tutto il suo splendore all’arrivo, dove si presentano in dodici per via di una caduta, facendo bottino doppio: il nono successo di tappa in Francia, dove ha raccolto anche una ventina di secondi posti, gli vale la maglia gialla. Qualsiasi vestito indossi, resta un corridore di riferimento, per la corsa e per il pubblico: lui alla fine diverte sempre, anche se molti suoi avversari non la pensano così.   

9 a Colbrelli. Presentarsi in anticipo nelle posizioni di testa gli evita di finire nella caduta, quando decolla Sagan è il più pronto: si arrende al colpo di reni di uno che ha pur sempre vinto tre mondiali in fila, lasciando il sospetto che con un centinaio di metri in più forse avrebbe fatto come il mese scorso in Svizzera, quando a vincere è stato lui. Al Tour sa di dover combattere col caldo e di doversi arrangiare, perché la squadra è tutta votata per Nibali: a quanto pare, sa farlo benissimo.

8 a Chavanel. In un giorno speciale come può essere la 350esima tappa corsa in carriera al Tour, non si limita alle congratulazioni, ma si inventa un festeggiamento tutto suo: va in fuga dopo tre chilometri e se ne fa più di 130 da solo, dopo essersi liberato di due compagni di viaggio. A 39 anni è un bel regalone alla sua squadra, che fa base proprio in Vandea, ma soprattutto a se stesso, perché un bravo attore sa sempre trovare il modo migliore per uscire di scena. 

8 a Craddock. Conclusa la prima tappa a dispetto di contusioni e ferite dopo lo scontro con una spettatrice, il giovane texano si ripresenta al via a dispetto di una microfrattura alla spalla: subito popolarissimo sui social, dove il suo coraggio viene contrapposto alle sceneggiate dei calciatori del Mondiale, diventa un vero idolo quando fissa una ‘taglia’ su se stesso. ‘Donerò cento dollari al velodromo della mia città per ogni tappa che riuscirò a correre di qui in avanti’, annuncia: chapeau.

6 a Pasqualon. Al primo Tour grazie alla wild card della Wanty, l’emigrante veneto si regala un piazzamento nei dieci, chiudendo ottavo. Vero che lo sprint se lo giocano in dodici, ma è già un successo riuscire ad evitare le trappole delle cadute che fanno vittime illustri (la maglia gialla Gaviria e Matthews a due chilometri dall’arrivo, il solo Adam Yates, Dilier e Luis Leon Sanchez, ritirato, strada facendo). Serve per il morale, che al ragazzone di Bassano non manca.  

di ANGELO COSTA